Enpam, via libera al nuovo statuto. Oliveti al terzo mandato

Via libera al cambio di statuto con la nuova governance di Enpam, la più patrimonializzata fra le casse di previdenza (dotazione di 28 miliardi) e la conferma del terzo mandato di Alberto Oliveti, medico di Senigallia, divenuto uno degli investitori istituzionali di riferimento del sistema. Ieri con la firma del Tesoro e l’ultima ratifica del Lavoro si è concluso l’iter protrattosi troppo a lungo per alcuni intoppi inspiegabili. Ora per altri quattro anni l’ente dei medici e odontoiatri potrà riprendere l’attività previdenziale di una platea di oltre mezzo milione di persone: più di 365 mila iscritti, tra medici e dentisti in attività, e circa 7.700 studenti prossimi alla laurea con copertura facoltativa, oltre a 180.000 pensionati. DA INTESA A MPS Il nuovo mandato ad Oliveti significa innanzitutto consentire alla Fondazione Enpam di «investire il proprio portafoglio patrimoniale in due segmenti – ha detto di recente il presidente -: un Portafoglio di copertura delle passività (Pcp), che garantisce la solvibilità con investimenti idonei a generare flussi adeguati a coprire le prestazioni dovute a certe scadenze, e un Portafoglio di performance (Pp), che realizza rendimenti finanziari per garantire la sostenibilità nel lungo termine». A parte il welfare a tutela degli iscritti, grazie alle capacità di Oliveti, Enpam è diventato uno snodo-chiave di molte partite economiche e finanziarie. Il 46% degli investimenti sono in Italia, 15,4% nel resto d’Europa, 23,9% in Usa. In valore assoluto, la Fondazione detiene in Italia 12,82 miliardi (su 27,86 totali), di cui circa 3 miliardi in titoli di Stato italiani e circa 2 miliardi in azioni di società quotate italiane: tra le quote di rilievo, lo 0,72% di Intesa Sp, l’1,99% di Bpm, l’1% di Mediobanca, il 2% circa di Mps, lo 0,01% di Pop Sondrio, l’1% di Nexi. La Fondazione ha proseguito negli ultimi anni con l’implementazione di programmi di private market, che si confermano come importanti contributori alla crescita dell’economia reale italiana grazie a 1,9 miliardi sottoscritti (con un focus verso il mercato italiano di oltre il 30%). Tali risorse sono già state investite per oltre 1 miliardo mentre sono ancora a disposizione per investimenti oltre 850 milioni. Per quanto concerne invece gli investimenti in beni reali, Oliveti ha spiegato che essi ammontano a 6,27 miliardi di euro, pari al 22,5% del patrimonio investito.

Fonte: ilmessaggero.it

Comments are closed.

Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie. Per ulteriori informazioni, anche su controllo dei cookie